Von Neapel bis Tübingen, in Solidarität mit der LU15
Am 2. Juli 2020 um sechs Uhr morgens durchsuchten etwa 30 maskierte und bewaffnete Polizist*innen der BFE (spezielle Einheiten der deutschen Polizei) das selbstverwaltete Haus Lu15 in Tübingen. Mit Taschenlampen und schwer bewaffnet drangen sie in die Privaträume der Bewohner*innen ein. Die Stuttgarter Staatsanwaltschaft trieb die Razzia mit Vorwürfen gegen einen Lu15-Bewohner an, der nach Angaben der Behörden am 16. Mai in Stuttgart an einem Anschlag gegen Neonazi-Aktivisten der rechten Pseudo-Gewerkschaft „Zentrum Automobil“ beteiligt gewesen sein soll. Um sechs Uhr morgens brach die Polizei mit einem Rammbock die Tür auf und betrat die Räume ohne Vorwarnung. „Es war ein Einschüchterungsversuch“, kommentierte eine Bewohnerin des Hauses: „Ich war völlig nackt, als sie mich mit ihren Taschenlampen anleuchteten“, fügte sie hinzu. Die Operation vom 2. Juli war Teil eines größeren Angriffs auf verschiedene linke Gruppen in Deutschland. Lokale Medien berichten von Razzien in sieben Städten und Durchsuchungen von Zimmern und Wohnungen verschiedener Mitstreiter*innen.
Ein Angriff auf die antifaschistische Recherche
Das Ziel der Durchsuchung in der LU15 war ein Forscher der Informationsstelle Militarisierung (IMI). Er wurde bei der Durchsuchung seines Zimmers in Handschellen gelegt und verletzt. Alle seine Kommunikations- und Speichergeräte wurden beschlagnahmt. Im Rahmen seiner Recherchen, unter anderem für die antimilitaristische Gruppe IMI, beschäftigte sich der Mitstreiter insbesondere mit der Polizeireform in Baden-Württemberg und der Unterwanderung des Kommandos Spezialkräfte durch rechtsextreme Strukturen. Die Dynamik, mit der die Razzia stattfand, lässt vermuten, dass das eigentliche Ziel der Operation darin bestand, unabhängige Forschung und antifaschistische Gegeninformationen ins Visier zu nehmen, die in den letzten Wochen einen starken Einfluss auf die öffentliche Debatte hatten. Dies ist der zweite Angriff innerhalb von fünf Monaten auf die Erfahrung der Selbstverwaltung der LU15: „Wir lassen uns nicht einschüchtern“, ließen die Bewohner*innen wissen. Zur Verteidigung des Projekts wurde für kommenden Freitag bereits eine Demonstration organisiert.
Von Neapel aus wollen wir uns dem Ruf anschließen, der von Tübingen ausging:
„Unsere Solidarität wächst mit jedem neuen Angriff – Antifaschismus ist lebensnotwendig!“
La nostra solidarietà cresce ad ogni nuovo attacco – l’antifascismo è vitale!
Solidarität mit der LU15 und allen Betroffenen der Razzien in Deutschland
Einige neapolitanische Mitstreiter*innen
Da Napoli a Tubinga, solidali con la LU15
Il 2 luglio 2020 alle sei del mattino, circa 30 agenti a volto coperto della BFE (un’unità speciale della polizia tedesca) hanno perquisito la casa autogestita Lu15 di Tubinga. Con torce elettriche e pesantemente armati, sono entrati nelle stanze private delle persone residenti. L’ufficio del pubblico ministero di Stoccarda ha motivato il raid con accuse nei confronti di un abitante della Lu15, che secondo le autorità sarebbe stato coinvolto in un attacco contro attivisti neonazisti dello pseudo-sindacato di destra „Zentrum Automobil“ il 16 maggio a Stoccarda. Alle sei del mattino, la polizia ha sfondato la porta con un ariete, entrando senza preavviso nelle stanze. „è stato un tentativo di intimidazione“ commenta un’abitante della casa: “ero completamente nuda quando mi hanno illuminato con le loro torce” aggiunge. L’operazione del due luglio si inserisce in un più vasto attacco a vari gruppi di sinistra tedeschi. Media locali parlano di raid in sette città e perquisizioni in camere e appartamenti di divers* compagn*.
Un attacco alla ricerca antifascista
Il bersaglio della perquisizione alla LU15, un ricercatore impegnato nel Centro d’informazione sulla militarizzazione (IMI), è stato ammanettato e ferito durante la perquisizione della sua stanza. Tutti i suoi dispositivi di comunicazione e di archiviazione sono stati confiscati. Nel corso delle sue ricerche, anche per il gruppo antimilitarista IMI, il compagno si era occupato in particolare della riforma della polizia nel Baden Württemberg e delle infiltrazioni di strutture estremiste di destra nel Comando delle forze speciali („Kommando Spezialkräfte“). La dinamica con cui si è svolto il raid lascia pensare che il vero obiettivo dell’operazione fosse colpire la ricerca indipendente e la controinformazione antifascista, che nelle ultime settimane stava avendo un forte impatto nel dibattito pubblico. Si tratta del secondo attacco in cinque mesi all’esperienza di autogestione della LU15, “Non ci lasceremo intimidire” fanno sapere gli/le abitanti. In difesa dello spazio è già stata organizzata una manifestazione per venerdì prossimo.
Da Napoli vogliamo unirci al grido lanciato da Tubinga:
“Unsere Solidarität wächst mit mit jedem neuen Angriff – Antifaschismus ist lebensnotwendig“
La nostra solidarietà cresce ad ogni nuovo attacco – l’antifascismo è vitale!
Solidarietà alle compagn* della LU15 e a tutt* le compagn* vittime dei raid in Germania
Alcun* compagn* napoletan*